Il percorso che scopriremo oggi è dedicato agli amanti del fuoristrada. 110 km di curve e salite con pendenze importanti su asfalto e sterrato, in alcuni punti impegnativo.
Il colle delle Finestre

L’itinerario parte da Susa (Torino), precisamente a Meana di Susa. Si percorre la strada militare che collega la Val Susa alla Valle Chisone. I primi tornanti attraversano un fitto bosco, mentre negli ultimi 8 km il paesaggio si apre sulla vallata e la strada diventa sterrata. Essa non presenta grosse difficoltà, è molto battuta e può essere percorsa con qualsiasi mezzo. Dopo 33 tornanti e 1692m di dislivello si arriva al colle delle Finestre (2176 m) dove potete fare una sosta per ammirare il paesaggio e il forte delle Finestre.
La strada dell’Assietta

Siamo pronti a ripartire, la discesa è nuovamente asfaltata ed arriva ad un bivio. Se girate a sinistra raggiungete il forte di Fenestrelle composto da tre strutture fortificate collegate da 4000 scalini. Noi rimandiamo la visita e scegliamo la strada a destra. Ci troviamo sul Pian dell’Alpe dove si possono comprare gustosissimi formaggi, liquori e altri prodotti locali nei diversi alpeggi ed agriturismi. Finalmente imbocchiamo la strada dell’Assietta, una dei percorsi panoramici più belli delle nostre Alpi, che si snoda per 60 km.
Dopo aver superato il colle Basset (2424 m) scendiamo verso Oulx.
La strada dell’Assietta presenta limitazioni di circolazione il mercoledì e il sabato dalle 9 alle 17 nei mesi di Luglio e Agosto. La strada è aperta dal 1 Giugno al 31 Ottobre. Prima di partire consultate il sito del Parco delle Alpi Cozie.

Il monte Jafferau
Prossima tappa è il monte Jafferau, noi decidiamo di raggiungere la vetta salendo dalla strada delle piste da sci di Bardonecchia. Questo percorso presenta salite con elevata pendenza e fondo molto smosso che rendono il passaggio impegnativo per le maxi enduro. In pochissimo tempo si raggiungono i 2800 m e ci si trova di fronte all’imponente forte che sovrasta la vallata.


Poca esperienza in off road? Ecco una possibile soluzione

La parte finale del percorso si dirige verso Savoulx. Percorriamo una strada sterrata molto panoramica e più facile da affrontare. La discesa, infatti, è molto più dolce e battuta rispetto alla salita. Per chi ha poca esperienza in off road e preferisce non rischiare di rovinare la sua amata compagna di viaggi consigliamo di salire e scendere dal monte Jafferau passando per questa strada.
La galleria e le grotte dei saraceni.
Attraversiamo la galleria Pramand (anche chiamata galleria dei saraceni) lunga 876 m scavata a forma di U, unica nel suo genere. Essa è interamente al buio con importanti infiltrazioni d’acqua ed è piuttosto stretta, l’incrocio con un altro mezzo può avvenire solamente a metà della stessa in cui è presente uno slargo. Essa passa al di sotto del monte Seguret composto da roccia dolomitica, molto instabile e soggetta a continue frane. Ciò ha causato la formazione delle Grotte dei Saraceni: enormi cavità nella roccia che, nel X secolo, vennero usate come nascondiglio da bande di saraceni. Secondo le leggende all’interno di esse venne nascosto il tesoro del califfo Abdullah Hassan.
L’itinerario prosegue in una fitta foresta fino a raggiungere Savoulx, tappa finale del nostro itinerario.
Siete nel Parco protetto delle Alpi Cozie, perciò, se vogliamo ammirarne la bellezza, è importantissimo rispettare l’ambiente e gli altri avventori del percorso. Quindi andatura moderata e rispetto assoluto per la natura e le altre persone (questo ovviamente è un comportamento da tenere SEMPRE!).

Vuoi seguire questo percorso? Ecco la mappa e la traccia GPS da scaricare.
Buona strada!
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Complimenti per il bell’articolo sintetico ma efficace. Forse meritava maggior enfasi la descrizione della salita allo Jaferraut dalle piste. Con le endurone è davvero difficile. Io, sarò anche scarso, ma ad agosto con l’Africa Twin 1000 dopo poco più di metà salita ho desistito tornando giù all’inizio per proseguire sino alla vetta per la strada più dolce che gira di fianco e dietro il monte. Certo si può fare ma il rischio di caduta è elevatissimo e la fatica importante. Diverso sarebbe l’approccio con una bella enduro racing tipo 125 2t o un 250 2 o 4t. In questo caso divertimento puro assicurato.
Comunque una bella vetta da conquistare. In cima panorama mozzafiato. Saluti a tutti. Mauro.
Grazie per aver condiviso la tua esperienza. La pendenza è importante, dipende sempre dalla propria esperienza in off road, dalle proprie condizioni e quelle della strada in quel momento. Credo che la cosa migliore sia saper valutare la situazione e, nel caso fosse pericolosa, decidere di tornare indietro per percorrere una strada alternativa. Le nostre Alpi ci regalano sempre paesaggi incredibili; godiamoceli con un pizzico di adrenalina, ma in sicurezza!
Ciao, grazie per la bella presentazione del percorso che ho i mente di fare il prossimo anno. Vorrei un termine di paragone riguardo la salita dalle piste , è più o meno complicata rispetto all’ultima parte del Sommelier? Grazie, Paolo
Ciao, è molto più difficile rispetto al Sommelier. La pendenza è maggiore, se la percorri con una maxi enduro devi avere un minimo di esperienza. Buon giro ✌🏻